Crocevia tra Marche, Umbria e Toscana, rifugio di tutte le civiltà, Apecchio ha visto passare lungo le sue strade antichi popoli: Piceni, Umbri e Celti, Etruschi e Romani. Dalla metà del 1200 tutta la Vaccareccia, (così è chiamato il territorio attraversato dal corso del fiume Biscubio), è stata dominata dalla famiglia Ubaldini, di origini fiorentine, che divenuti signori della Carda, uno sperone roccioso vicino ad Apecchio, vi costruirono un imponente castello di cui oggi restano solo ruderi; nella metà del Quattrocento si trasferirono nel bel palazzo fatto costruire dal conte Ottaviano II Ubaldini su progetto dell’architetto Francesco di Giorgio Martini.
Alla scoperta di Palazzo Ubaldini e della Pieve di San Martino
Con il bel loggiato d’onore, formato da otto colonne sormontate da raffinati capitelli ionici, su cui si affacciano le finestre finemente incorniciate del piano nobile. Al centro del colonnato si trova il pozzo o neviera: veniva usato per raccogliere e mantenere la neve quasi per tutto l’anno, a scopo alimentare e per la conservazione dei cibi.
Al piano terra sono ubicati il teatro comunale “G. Perugini” (con soli 42 posti il più piccolo delle Marche) e la sala di musica, (in epoca ubaldiniana utilizzata come aula di giustizia), realizzata con soffittatura a volte “a crociera”, ornate con raffinati peducci quattrocenteschi e con un camino con lo stemma dei conti Ubaldini: la testa di cervo con la stella a otto punte. Dal colonnato si possono raggiungere i sotterranei del palazzo; sono ampi locali con volte “a botte”, un tempo utilizzati come scuderie e cantine; oggi sono la sede del Museo dei Fossili e Minerali del Monte Nerone, che ospita una delle collezioni di ammoniti e materiale paleontologico vario più ricche e interessanti d’Europa. Nel piano nobile del palazzo si trova l’aula del Consiglio comunale e nelle altre sale attigue una interessante esposizione di reperti archeologici di varie epoche rinvenuti sul territorio.
Le altre sale sono attrezzate per ospitare mostre e iniziative culturali.
Nella piazza antistante Palazzo Ubaldini si affaccia la pieve di San Martino, oggi santuario del SS. Crocifisso, all’interno della quale in una teca, posta sopra l’altare maggiore, è conservato il Crocifisso ligneo del XVII secolo, oggetto di particolare venerazione. Sempre all’interno del tempio sono conservati alcuni dipinti del Seicento, tra i quali la “Madonna del Carmelo” attribuita a Giovan Giacomo Pandolfi, e un affresco battesimale attribuito a Giorgio Picchi.
Un viaggio nel cuore della storia
Nel cuore del pittoresco borgo di Apecchio, in provincia di Pesaro e Urbino, si erge uno dei simboli storici più affascinanti del paese: il Ponte Medievale. Conosciuto anche come Ponte a Schiena d’Asino per la sua caratteristica forma arcuata, questo ponte in pietra risale al XIV secolo ed è un magnifico esempio di ingegneria medievale.
Costruito sopra il fiume Biscubio, il ponte collegava le due parti del borgo e rappresentava un punto strategico per i collegamenti commerciali e militari dell’epoca. Interamente realizzato in pietra locale, il ponte si distingue per la sua eleganza sobria, la resistenza nel tempo e il suo arco unico che crea un suggestivo riflesso nelle acque sottostanti.
Una delle peculiarità più curiose del ponte è la bifora (una piccola finestra ad arco) posta al centro, sopra l’arco maggiore, utilizzata probabilmente come punto di osservazione o per alleggerire la struttura. Oggi, il ponte è percorribile solo a piedi e rappresenta un passaggio obbligato per chi visita Apecchio, incorniciato da scorci pittoreschi e circondato da edifici storici.
Oltre al valore architettonico, il Ponte Medievale è anche un simbolo dell’identità e della storia di Apecchio, testimone silenzioso di secoli di vita, commerci e tradizioni.
Recentemente alcuni storici asseriscono che il ponte medioevale sia stato ritratto da Raffaello Sanzio nel famoso dipinto “La Madonna del Cardellino” (Madonna del Cardellino in onore della Famiglia Ubaldini della Carda) dove, guardando il dipinto in basso a sinistra, è raffigurato il ponte di Apecchio mentre sulla destra scorgiamo della città di Cagli.
Secondo ipotesi ragionate Raffaello potrebbe aver veramente transitato sul ponte di Apecchio quando in età giovanile si recò per circa tre anni a Città di Castello per eseguire alcune opere.
Oggi, il ponte è un importante punto di interesse storico e culturale, testimone silenzioso della vita quotidiana e delle attività rurali di un’epoca lontana.
Tappa nr 1 del Percorso Consigliato
Un viaggio nel tempo tra storia, scienza e paesaggi
Sotto le antiche volte dei sotterranei di Palazzo Ubaldini, un tempo scuderie e depositi della nobile dimora, si trova oggi il Museo dei Fossili e Minerali del Monte Nerone. Un luogo in cui il fascino della storia si intreccia con quello della scienza, offrendo al visitatore un percorso affascinante tra ere geologiche e panorami del territorio.
Le sale del museo custodiscono una ricca collezione paleontologica, di grande valore scientifico, proveniente in gran parte dal Monte Nerone e risalente a circa 200 milioni di anni fa. Tra i reperti più spettacolari spiccano le ammoniti, antichi molluschi dalle eleganti forme spiralate, insieme a strumenti in selce, crani di orsi delle caverne, ossa di elefanti e altri vertebrati provenienti da Lazio e Umbria.
Non mancano sorprese di respiro internazionale: una sezione è dedicata a crani, uova e artigli di dinosauro provenienti da Stati Uniti e Mongolia, mentre un’intera sala accompagna i visitatori alla scoperta dell’evoluzione umana, dall’Aegyptopithecus all’Homo sapiens, in un emozionante viaggio attraverso milioni di anni.
Il museo non si limita però all’esposizione al chiuso: un ambizioso progetto prevede il recupero di alcune aree dell’Apecchiese per la realizzazione di itinerari didattico-educativi. L’obiettivo è creare un legame vivo tra i reperti custoditi all’interno e le meraviglie geologiche e paesaggistiche che li hanno originati, trasformando la visita in un’esperienza immersiva tra natura e cultura.
Tappa nr 8 del Percorso Consigliato
Periodo d’apertura: Tutto l’anno
Ufficio Turistico
Piazza San Martino
Tel. 0722 99249
Cell. 366 137 7489 – WhatsApecchio
iatapecchio@gmail.com
Prenotazioni:
prenotazioni@lamacina.it
Gli Ubaldini: dai monti dell’Appennino alle pagine della storia
Gli Ubaldini, stirpe di origine gotica giunta nella penisola italiana al tempo della guerra tra l’Impero bizantino e gli Ostrogoti (535-553) e stanziatasi nell’Appennino toscano, giunse ad abitare nelle zone di Apecchio già dalla fine del Duecento.
Ne ottenne il titolo comitale nel 1514 e lo detenne fino al 1752 con la morte dell’ultimo conte Federico II. Il loro apporto fu di natura economica in quanto famosi capitani di compagnie composte da valorosi soldati provenienti dall’Appennino, ma anche culturale.
Negli ultimi anni il mondo della ricerca si è occupato di riportare alla luce e studiare i personaggi e gli eventi in cui sono stati protagonisti.
La loro storia infatti era rimasta in ombra nella tradizione storiografica a causa della damnatio memoriae subita da Ottaviano Ubaldini, uno dei più illustri esponenti.
In realtà le personalità della famiglia hanno partecipato agli eventi più importanti del Medioevo e del Rinascimento italiano.
Il più piccolo delle Marche
Il Teatro G. Perugini si trova ad Apecchio, all’interno del Palazzo Ubaldini (XV secolo). È il più piccolo teatro censito tra i Teatri Storici delle Marche, con soli 42 posti e una piccola galleria.
È attivo dal 1876, anno di nascita della Società Filodrammatica Apecchiese. Dopo una pausa, la società è stata rifondata nel 1974 ed è tuttora operativa con commedie dialettali durante l’anno.
Nel 2000, dopo un restauro voluto dalla comunità, il teatro è stato intitolato al Maestro Giuseppe Perugini. Figura centrale per la cultura locale, scrisse numerose commedie e curò l’allestimento interno, incluso il sipario da lui dipinto.
Nel 2019 sono stati realizzati nuovi interventi funzionali. Da allora, grazie al curatore Nicola Nicchi, il teatro ha ospitato compagnie importanti, come il Teatro Due di Parma e il Teatro Nazionale di Genova. Oggi il Teatro Perugini è un punto di riferimento nel panorama teatrale italiano. Molte compagnie inviano proposte e Apecchio ospita spesso anteprime nazionali.La forza del teatro sta nel sostegno della comunità: cittadini, amministrazione, aziende locali e la Società Filodrammatica. Negli ultimi anni è nata una collaborazione anche con il Teatro di Cagli e il regista Carlo Boso.
Una realtà culturale viva, unica e partecipata.
Tappa nr 7 del Percorso Consigliato
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