Apecchio si è sempre distinta per la grande energia, iniziativa e creatività, tanto che nonostante si trovi in un territorio nascosto ha saputo sfruttare due degli elementi che più la caratterizzano, l’acqua purissima che sgorga dal Monte Nerone e il clima favorevole per la produzione di orzo di qualità, che le hanno permesso di ospitare due birrifici tra i più conosciuti a livello internazionale. È per questo che Apecchio può fregiarsi del titolo di prima Città della Birra Italiana.
Un borgo autentico dove natura, cultura e gusto si incontrano. Capitale dell’Alogastronomia e Città della Birra, Apecchio unisce paesaggi incontaminati a eccellenze alogastronomiche come tartufo, formaggi, salumi, Bostrengo.
Una destinazione da vivere con lentezza, in ogni stagione lasciandosi sorprendere dalla sua armonia di natura, cultura e gusto.
Apecchio è un incantevole borgo adagiato tra le dolci colline delle Marche, nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano. Situato a 493 metri di altitudine e con una superficie di oltre 100 km², il suo territorio si distingue per la natura incontaminata, i boschi rigogliosi e i torrenti che lo attraversano, come il Biscubio e il Menatoio.
A dominare il paesaggio è il maestoso Monte Nerone (1.526 m), meta ideale per escursioni, sport all’aria aperta e suggestivi panorami.
Grazie alla sua posizione strategica al confine tra Marche e Umbria, Apecchio è anche un ottimo punto di partenza per raggiungere alcune delle città d’arte più belle del Centro Italia: Urbino (48 km), Gradara (95 km), Frasassi (75 km), Città di Castello (27 km), Gubbio (60 km), Perugia (80 km), Arezzo (65 km), fino a Firenze (148 km).
🚗 In auto:
Facilmente raggiungibile da nord (A14 uscita Fano) e da sud (A1 uscita Arezzo), seguendo le indicazioni per Città di Castello – Apecchio.
🚌 In autobus:
Servizi giornalieri da Pesaro, Urbino e Città di Castello.
🚂 In treno:
Stazioni più vicine: Pesaro, Fano o Città di Castello, con collegamenti in autobus o auto.
📍 Coordinate GPS:
43.5771° N, 12.4023° E
L’abitato posto a 750 m s.l.m., si trova arroccato su una delle pendici del monte Nerone da dove domina sul leggendario Corridoio Bizantino con un invidiabile esposizione a mezzogiorno.
Si trova quasi a ridosso del confine con l’Umbria, a 11 km dal capoluogo Apecchio.
Si sviluppa attorno all’anno mille vicino alla vecchia parrocchiale. Papa Eugenio III nel 1145 la pone sotto la protezione diretta della Santa Sede, nel 1237 il paese è restituito al comune di Cagli per poi passare nelle mani degli Ubaldini della Carda, conti di Apecchio e quindi il borgo entra a far parte del Ducato di Urbino.
Con la fine della famiglia Della Rovere e quindi la devoluzione del ducato al diretto controllo della Chiesa nel 1631, Serravalle di Carda grazie alla legazione Apostolica di Urbino e Pesaro diventa comunità autonoma e sede di capoluogo.
Con l’unità d’Italia, nel 1861, il comune di Serravalle di Carda viene soppresso e accorpato a quello di Apecchio. Attualmente una delle principali attività economiche di questo antico borgo rurale è il turismo, si trova infatti sulla strada che giunge alla cima del monte Nerone e alle piste da sci.
D’estate è il punto di partenza ideale per gli appassionati di trekking o delle escursioni a cavallo e mountain bike mentre d’inverno, neve permettendo, oltre allo sci alpino si possono fare bellissime ed emozionanti passeggiate con le ciaspole .
L’ospitalità è garantita da numerose strutture alberghiere, agriturismi, country house e case vacanza a queste si aggiungono diversi e rinomati luoghi di ristoro dove poter gustare i piatti tipici dell’entroterra marchigiano.
Una cucina tipica locale, genuina e gustosa e dal sapore di tempi antichi, darà ristoro a quanti avranno gioito della natura, dell’aria e di quei boschi già riserva di caccia dei Duchi d’Urbino. Famoso anche per la Coradella d’Agnello, una ricetta portata a De.C.O. dal Comune di Apecchio.
L’evento più importante dell’anno è la Passio, la rappresentazione storico religiosa della Passione e Morte di Cristo in programma il venerdi santo. Dal 1979 ad oggi la Pro-Loco di Serravalle di Carda si è impegnata nella sua realizzazione.
A 5.0 km di distanza da Serravalle di Carda troviamo la frazione di Valdara, sulle pendici settentrionali della Serra a 615 m slm. Vi si trova una chiesetta restaurata.
La frazione di Colombara è famosa per il suo Mappamondo da Guinnes dei Primati.
Il Mappamondo della Pace è un opera costruita interamente in legno dal geometra Orfeo Bartolucci (1924-2011) e si trova nella frazione di Colombara.
Dopo una visita al Palazzo Ducale di Genova negli anni ‘70, in cui fu rimasto impressionato da un globo di 2 metri di diametro in esposizione, decise di costruirne uno simile ma molto più grande: 10 metri di diametro.
Suddiviso in tre piani è inserito all’interno dell’omonimo parco e può contenere circa 600 persone.
L’opera fu inaugurata nel 1988, dopo cinque anni di lavori eseguiti in segreto – in gran parte personalmente da Orfeo Bartolucci. Il nome da lui scelto, “Mappamondo della pace”, aveva il significato di un auspicio di pace tra i popoli.
La struttura è in legno, e la superficie terrestre è in fiberglass, dipinta a mano, la circonferenza è di 31 metri e il peso è di 180 tonnellate.
È inoltre provvisto di due motori che fanno girare il mappamondo.
Intorno all’opera, un vero e proprio “parco d’arte”, con una fontana-torre, la Luna, un albero costruito con 150.000 bottoni, un museo sotterraneo con collezioni e raccolte di oggetti, e un ponte sospeso da cavi, detto del “coraggio”, che porta alla struttura.
All’epoca della costruzione del Mappamondo della Pace, il record di dimensioni apparteneva ad un globo situato nel Babson College, in Massachusetts (Stati Uniti) che aveva un diametro di 8 metri. Bartolucci decise di battere il record realizzando un globo di 10 m di diametro, entrando così nel Guinness dei Primati. Rimase il più grande del mondo dal 1988 (anno della costruzione) fino al 1998, quando è stato superato da Eartha – 12,5 m di diametro – situato a Yarmouth, città nel Maine, Stati Uniti d’America.
Attualmente per motivi di sicurezza è chiuso al pubblico èd è visibile solo dall’esterno.
Osteria di Pietragialla, Osteria Nuova e Taverna sono tre piccoli gruppi di case posti a breve distanza fra loro lungo la valle del T. Biscubio a monte di Apecchio, sulla Strada Apecchiese che conduce a Bocca Serriola. Ad Osteria Nuova si trova la chiesa a navata unica e campanile a vela dedicata a Santo Stefano in Alboreto.
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