Ufficio Turistico Piazza San Martino

Spiritualità

Immergersi nel territorio di Apecchio significa anche scoprire un patrimonio spirituale ricco di storia, arte e devozione. Le chiese disseminate tra il centro storico e le frazioni raccontano secoli di fede e tradizione: piccoli gioielli architettonici dove il silenzio invita alla riflessione e le opere d’arte custodite al loro interno testimoniano l’intenso legame tra la comunità e la propria spiritualità. Dalle pievi rurali alle maestose parrocchiali, ogni edificio sacro è una tappa di un percorso interiore e culturale, tutto da vivere.

Chiesa di Santa Lucia

La Chiesa Romanica di Apecchio

Nel cuore di Apecchio, silenziosa e discreta, si erge una chiesa che racconta secoli di fede e di storia. Le sue origini romaniche, risalenti all’XI secolo, sono ancora percepibili nella solennità delle pietre e nell’austerità delle forme. Per raggiungerla occorre scendere pochi gradini: un gesto semplice, ma dal forte valore simbolico, quasi un invito a lasciare fuori il frastuono quotidiano per immergersi in uno spazio di raccoglimento.

La facciata, sobria e intonacata, custodisce dietro al portale in pietra un’aula rettangolare scandita da ampie arcate che disegnano armoniosi ritmi di luce e ombra. Lo sguardo si alza verso la cantoria lignea, elegante nella sua semplicità, e si posa poi sugli altari laterali e sul presbiterio, dove il frammento di un affresco raffigurante la Crocifissione diventa cuore pulsante di spiritualità.

Tra le sue mura si conservano affreschi trecenteschi di probabile scuola giottesca e due tele seicentesche che aggiungono colore e intensità alla narrazione sacra. Vi è inoltre un segno raro e prezioso: tre croci templari, testimonianza che rende questa chiesa l’unica del suo genere certa nella regione. Qui riposa anche Giulio Ubaldini, sepolto nel 1620, memoria di un passato che intreccia vicende religiose e storiche.

Le pareti, ornate da pitture frammentarie, respirano ancora l’eco di mani antiche, mentre due grandi finestroni lasciano filtrare la luce che accarezza il pavimento in cotto e le travi lignee del tetto, creando un’atmosfera intima e suggestiva.

Visitare questa chiesa non significa soltanto ammirare un edificio d’arte, ma compiere un viaggio nel tempo, dove ogni pietra, ogni affresco e ogni ombra custodiscono la voce di secoli lontani.

Tappa nr 2 del Percorso Consigliato

Chiesa della Madonna della Vita

Angolo di pace e bellezza, dove la luce e la storia si incontrano per toccare il cuore di chi la visita

Immersa nel cuore verde e incontaminato di Apecchio, la Chiesa della Madonna della Vita è un luogo dove storia, arte e spiritualità si incontrano in un abbraccio senza tempo. Varcando la sua soglia, si percepisce subito una quiete rara, un silenzio prezioso che invita alla riflessione e all’incanto.

Le antiche mura custodiscono secoli di devozione popolare, e ogni dettaglio architettonico racconta storie di fede e di comunità. I raggi di luce che filtrano dalle finestre illuminano con delicatezza gli affreschi e le decorazioni, creando un’atmosfera sospesa tra cielo e terra. Qui, il tempo sembra rallentare, e il visitatore può lasciarsi trasportare dalla magia del luogo, respirando l’armonia e la serenità che permeano ogni angolo.

La Chiesa della Madonna della Vita non è solo un gioiello artistico, ma anche un punto di incontro per la comunità, un rifugio dove ritrovare il senso della vita e la bellezza del presente. Una visita ad Apecchio non è completa senza un momento di contemplazione in questo santuario, dove ogni passo regala emozioni autentiche e ricordi indelebili.

Tappa nr 5 del Percorso Consigliato

Chiesa di S. Caterina d'Alessandria

Santa Caterina veglia da secoli tra fede, storia e miracoli

Tra le vie silenziose di Apecchio si nasconde un luogo che custodisce secoli di fede e di storia: la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.

Edificata intorno al X secolo, questa piccola e suggestiva chiesa nasce come omaggio a una giovane donna straordinaria, martirizzata nel 305 per non aver rinnegato la propria fede. La sua figura, forte e luminosa, continua a essere simbolo di coraggio e protezione, soprattutto per le ragazze nubili e per le sartine, affettuosamente chiamate “Caterinette”.

Varcandone la soglia, si percepisce subito un’atmosfera raccolta e autentica: la semplicità delle forme architettoniche e soprattutto la parte ipogea riportano indietro nel tempo, quando pregare in segreto significava resistere, custodire la speranza e la fede in silenzio.

La storia di questa chiesa si intreccia a un evento che ha segnato profondamente la comunità apecchiese: il terremoto del 3 giugno 1781.
Quel giorno, la popolazione attribuì la propria salvezza al Crocifisso ligneo custodito nella cripta, oggetto di una devozione che, da allora, non ha mai cessato di vibrare nei cuori degli apecchiesi. L’afflusso di fedeli crebbe a tal punto da rendere necessario, nell’Ottocento, il trasferimento del Crocifisso nel nuovo Santuario del SS. Nome di Dio, lasciando Santa Caterina in un lento declino, fino ai restauri del 2001 che l’hanno restituita alla comunità.

Oggi la Chiesa di Santa Caterina è un piccolo scrigno di memoria e spiritualità: visitarla significa compiere un viaggio intimo tra le radici della fede, il ricordo della devozione popolare e la forza di una Santa che, dall’Egitto, ha trovato casa nel cuore delle montagne marchigiane.

Tappa nr 10 del Percorso Consigliato

Santuario S.S. Crocifisso

Un luogo di silenzio e miracolo, dove il Crocifisso di Apecchio continua a custodire il suo popolo

Nel cuore del centro storico di Apecchio, di fronte a Palazzo Ubaldini, si erge il Santuario del SS. Crocifisso, anticamente Pieve di San Martino. Questo luogo sacro custodisce un prezioso Crocifisso ligneo del XVII secolo, collocato sopra l’altare maggiore, oggetto di profonda e secolare venerazione da parte della comunità.

Un terremoto e l’inizio della devozione
La devozione al SS. Crocifisso si radica in un drammatico evento: il terremoto del 3 giugno 1781. Il sisma devastò l’intero territorio del Monte Nerone, causando centinaia di vittime. Ad Apecchio, pur con danni gravi, le vittime furono diciassette. Gli abitanti, impauriti e afflitti, si rivolsero con fede al Crocifisso conservato nella chiesina di Santa Caterina d’Alessandria. Qui, secondo la tradizione, il Cristo alzò miracolosamente il capo verso il cielo, donando speranza al popolo.

Un simbolo per il territorio
Quel prodigio accese una grande devozione che attrasse pellegrini da tutto il circondario. Per accoglierli, davanti alla piccola chiesa fu realizzata una tettoia. Tuttavia, lo spazio ridotto rese necessaria la traslazione dell’effigie nella Pieve di San Martino. Il 20 agosto 1899, in vista del Giubileo del 1900, il Crocifisso fu accolto in una nuova edicola lignea.

Tradizioni e miracoli
Nel corso dei secoli, numerosi eventi ritenuti miracolosi hanno alimentato la fede popolare. Nel 1957 una trave cadde dal soffitto della Pieve ma si arrestò misteriosamente poco prima di colpire i presenti. Fino a pochi anni fa, era viva la tradizione dello “scoprimento del Crocifisso”: un gesto solenne, richiesto in casi di malattia o difficoltà, durante il quale l’arciprete alzava il velo che copriva l’effigie, rivelandola ai fedeli in preghiera.

La fede che continua
Ancora oggi, il legame degli apecchiesi con il SS. Crocifisso è forte. Commovente fu la processione del 3 giugno 1995, nel 214° anniversario del terremoto. Ancora più toccante, quella avvenuta nel 2020 durante il lockdown per la pandemia: il Crocifisso attraversò le vie deserte del paese, regalando un momento di speranza e consolazione collettiva.

Nel 1997 la Pieve dei Santi Martino e Giovanni Battista è stata ufficialmente riconosciuta come Santuario diocesano del SS. Crocifisso della Terra di Apecchio. Nello stesso anno, la Santa Sede ha concesso l’indulgenza plenaria a chi visita il Santuario il 3 giugno, partecipando a una celebrazione o recitando devotamente una preghiera.

Un volto che parla al cuore
Il Crocifisso, scolpito in legno di pioppo e dipinto a tempera d’uovo, è opera di un artista ignoto. Il volto di Cristo, sereno e con lo sguardo rivolto al cielo, trasmette un messaggio di pace, fiducia e preghiera. È un segno visibile dell’amore e della protezione divina che da secoli accompagna Apecchio e i suoi visitatori.

Nei pressi della Tappa nr 7 del Percorso Consigliato

Pieve Matrice S. Maria Assunta
Serravalle di Carda

Simbolo di fede e storia di Serravalle di Carda

L’antica pieve è menzionata in un privilegio di Papa Eugenio III con l’appellativo “in trivio.” La costruzione è orientata ad oriente, è a croce latina con al suo interno tre altari, si notano nella navata le 13 sepolture rimaste attive fino al 1875, di cui una riservata ai sacerdoti parroci della chiesa davanti al presbiterio ed una ai forestieri appena passata la porta d’ingresso. L’altare di sinistra cinquecentesco fu costruito in pietra locale arenaria a motivi floreali; nella cappella di destra sono riaffiorati dopo i lavori di restauro tracce di affreschi. 

La tela dell’altare maggiore anch’essa cinquecentesca di un pittore cagliese riporta l’assunzione della vergine con gli apostoli al sepolcro racchiusa entro una ricca cornice a stucco. Il fonte battesimale in arenaria risale al 1610. 

Dopo la caduta di Napoleone del 1814, venne firmato in questa chiesa l’atto del ripristino del Governo Pontificio nella Comunità di Carda.
L’11 febbraio 1865 la canonica adiacente alla chiesa venne travolta da una valanga e vi morirono 4 persone.

Chiesa di Santo Stefano in Alboreto, Osteria Nuova

Custode di fede e storia ad Osteria Nuova

La Chiesa di Santo Stefano è ubicata ad Osteria Nuova, lungo la strada che da Apecchio conduce a Bocca Serriola.

La chiesa è a navata unica e con campanile a vela. È una delle chiese più vecchie esistenti nel Comune di Apecchio. La sua esistenza è attestata nel 1077 ma la sua edificazione risale probabilmente al periodo tardo bizantino. 

Nel 2006 è stata completamente restaurata.
Sul piazzale d’ingresso si trova una croce in legno.